Prima di trasferirmi a Torino quasi 5 anni fa, prima di entrare a vivere in un collegio gestito da Salesiani, non sono mai stato un grande sostenitore della loro opera e del loro fondatore, Don Giovanni Bosco, Santo di Dio.
Per me i Salesiani sono sempre stati degli ineffabili giocherelloni, "animali" da oratorio, gente che ai ragazzi dava un pallone e poco altro, che si preoccupava di dar loro dei passatempo, lì toglieva dalla strada certo, ma per rinchiuderli in un oratorio a fare i loro allegrissimi giochi! Non me ne vogliate, ma erano pregiudizi e idee frutto della non conoscenza.
Quando poi con i miei pregiudizi mi sono trasferito in una loro struttura e ho fatto conoscenza con tantissimi sacerdoti, coadiutori e soprattutto chierici salesiani devo ammettere di non avere capito proprio niente della loro opera.
Se oggi la Chiesa Cattolica è in profonda crisi, una grandissima fetta di responsabilità ce l'hanno tutti coloro (uso la citazione di Don Giudo, vescovo ausiliare di Torino) che i giovani li hanno trattati come materia di studio, come casi umani da compatire, da rimproverare, a cui addossare il degrado della società, tutti coloro che parlano DEI giovani e mai CON i giovani!!! Eppure 150 anni fa è vissuto un uomo che ho imparato a conoscere col tempo che ha fatto dei giovani la sua vocazione, che li ha tolti dalla strada, ha dato loro del cibo, dei vestiti, un tetto, un'istruzione e un mestiere, li ha accolti come figli, tutti, senza distinzione, senza preoccuparsi di chi fosse più o meno meritevole... Come faceva Gesù al suo tempo... E quest'uomo ha dato vita ad un'opera, una delle più grandi e importanti che esistano, non chiamandola col proprio nome, ma con quello di un altro Santo che dei giovani si era occupato secoli prima!!
Abbiamo sempre più bisogno, noi giovani, di essere ascoltati, capiti e accompagnati, che siamo atei o credentissimi, non importa, tutti abbiamo bisogno di qualcuno con cui confrontarci, che ci faccia vedere gli errori, che ci stimoli e ci inciti nell'andare avanti. Nessuno da solo ce la può fare, nessuno, e dagli amici salesiani ho imparato anche questo, che quando si giunge nel momento del bisogno, c'è sempre qualcuno pronto ad aprirti la porta se bussi, l'importante è avvicinarsi alla porta e, umilmente, bussare!!!
Dai salesiani mi son sempre sentito accolto, rispettato e ho ricambiato con tutto me stesso accoglienza e rispetto, nella gratitudine di un rapporto sincero e pulito, di coinquilini in un primo momento, di amici e fratelli con il passare del tempo!!
Oggi è la festa di Don Bosco, oggi voglio rendere questo omaggio a questo straordinario ordine religioso che opera con devozione nella nostra società e a tutti coloro che ne parlano male dico: "Non fermatevi ai pregiudizi, conosceteli e scoprirete in loro degli amici e dei fratelli che parlano la vostra stessa lingua".
Vi lascio con una sua citazione e auguro a tutti una buona festa di San Giovanni Bosco: "Non mai annoiare né obbligare i giovanetti alla frequenza dei santi sacramenti, ma porgere loro la comodità di approfittarne"
Per me i Salesiani sono sempre stati degli ineffabili giocherelloni, "animali" da oratorio, gente che ai ragazzi dava un pallone e poco altro, che si preoccupava di dar loro dei passatempo, lì toglieva dalla strada certo, ma per rinchiuderli in un oratorio a fare i loro allegrissimi giochi! Non me ne vogliate, ma erano pregiudizi e idee frutto della non conoscenza.
Quando poi con i miei pregiudizi mi sono trasferito in una loro struttura e ho fatto conoscenza con tantissimi sacerdoti, coadiutori e soprattutto chierici salesiani devo ammettere di non avere capito proprio niente della loro opera.
Se oggi la Chiesa Cattolica è in profonda crisi, una grandissima fetta di responsabilità ce l'hanno tutti coloro (uso la citazione di Don Giudo, vescovo ausiliare di Torino) che i giovani li hanno trattati come materia di studio, come casi umani da compatire, da rimproverare, a cui addossare il degrado della società, tutti coloro che parlano DEI giovani e mai CON i giovani!!! Eppure 150 anni fa è vissuto un uomo che ho imparato a conoscere col tempo che ha fatto dei giovani la sua vocazione, che li ha tolti dalla strada, ha dato loro del cibo, dei vestiti, un tetto, un'istruzione e un mestiere, li ha accolti come figli, tutti, senza distinzione, senza preoccuparsi di chi fosse più o meno meritevole... Come faceva Gesù al suo tempo... E quest'uomo ha dato vita ad un'opera, una delle più grandi e importanti che esistano, non chiamandola col proprio nome, ma con quello di un altro Santo che dei giovani si era occupato secoli prima!!
Abbiamo sempre più bisogno, noi giovani, di essere ascoltati, capiti e accompagnati, che siamo atei o credentissimi, non importa, tutti abbiamo bisogno di qualcuno con cui confrontarci, che ci faccia vedere gli errori, che ci stimoli e ci inciti nell'andare avanti. Nessuno da solo ce la può fare, nessuno, e dagli amici salesiani ho imparato anche questo, che quando si giunge nel momento del bisogno, c'è sempre qualcuno pronto ad aprirti la porta se bussi, l'importante è avvicinarsi alla porta e, umilmente, bussare!!!
Dai salesiani mi son sempre sentito accolto, rispettato e ho ricambiato con tutto me stesso accoglienza e rispetto, nella gratitudine di un rapporto sincero e pulito, di coinquilini in un primo momento, di amici e fratelli con il passare del tempo!!
Oggi è la festa di Don Bosco, oggi voglio rendere questo omaggio a questo straordinario ordine religioso che opera con devozione nella nostra società e a tutti coloro che ne parlano male dico: "Non fermatevi ai pregiudizi, conosceteli e scoprirete in loro degli amici e dei fratelli che parlano la vostra stessa lingua".
Vi lascio con una sua citazione e auguro a tutti una buona festa di San Giovanni Bosco: "Non mai annoiare né obbligare i giovanetti alla frequenza dei santi sacramenti, ma porgere loro la comodità di approfittarne"
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