giovedì 17 ottobre 2013

Se è una cosa pubblica perchè soldi privati??


Ieri è passato il decreto che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti.
Da quest'anno fino al 2017 i partiti riceveranno sempre meno soldi pubblici fino ad azzerarsi e sempre più soldi privati.
Molti di voi grideranno: EVVIVA!! FINALMENTE!!!
Ne siamo certi??

Certo, calvalcando il malcontento e osservando gli sprechi è facile esultare di fronte al taglio di 159 milioni di € che i partiti ricevevano ogni tornata elettorale sotto il nome di finanziamento.
Ma quanto sono 159 milioni sulla spesa totale? Quanto costa vendere ai privati la politica italiana?
Se la spesa annua in italia ammonta al netto degli interessi a 720miliardi di € (circa) che significa in un anno lo 0,00022%

Per trovare e capire la situazione Italiana sul finanziamento pubblico ai partiti (che poi è un rimborso elettorale dopo il referendum del 1978) vi invito a leggere la prima parte di questo documento che ho scritto con un amico e che è stato sottoscritto da altri amici Giovani Democratici:

Più in basso troverete le proposte per la modifica di tale strumento per fare politica.

Penso che quello di ieri sia stato un gesto estremamente demagogico, inutile, populista e fortemente dannoso e vi spiego perchè:
Quello di interrompere i rimborsi elettorali a fronte del finanziamento dei privati è la vendita della nostra democrazia agli interessi di lobbies e cartelli che investendo i loro soldi nei partiti politici li potranno controllare a loro uso e consumo negando loro totalmente la libertà di pensiero.
Pensate a come funziona un'impresa: l'azionista mette i soldi e ottiene delle quote di partecipazione nei consigli di amministrazione; qui si vota a maggioranza e se l'azionista (o un gruppo di azionisti) ha la maggioranza ovviamente delibera e controlla il CdA.
Così sarà nei partiti politici, chi mette più soldi controllerà l'assemblea e si farà quello che crede come avviene in America, la patria della democrazia che in realtà è l'oligarchia e la plutocrazia più vergognosa del mondo (Esempio lampante: nel 2000 la Microsoft finanziò la campagna elettorale di G. W. Bush che nel 2001 vinse le elezioni americane. In quegli anni Microsoft stava subendo un processo che gli avrebbe provocato (essendo in fase conclisiva) una multa di qualche miliardo di $. Così facendo un buon investimento di qualche milione fece eleggere Bush che come primo atto del suo mandato fece pressioni affinchè la corte federale sostituisse il giudice e il processo fosse riavviato con un nulla di fatto per Microsoft che non fu più condannata...tanto per parlare di lobby e controllo esterno)

So che finanziare questi partiti è una roba che fa accapponare la pelle, so che dover pagare le tasse (tanto le paghiamo lo stesso) per dar soldi a gente a cui di noi mortali non interessa niente è vergognoso, ma pensiamo bene a come sarà il futuro, a cosa vorrà dire doversi affidare alla "mancia" dei benefattori, a chi potranno essere i benefattori!!

La cosa pubblica è pubblica in quanto accessibile a tutti, se io non ho le risorse le devo cercare altrove e dunque dovrò dare un tornaconto per chi mi dà manforte (la gratuità, ahimè, è cosa lontana da questa socità) e non sarò mai libero di scegliere, di essere terzo, di essere libero e indipendente!

Risparmiare 159 milioni all'anno è cosa buona e giusta, ma forse è un prezzo troppo elevato per cui svendere la nostra libertà. Le alternative ci sono, le abbiamo trovate in 2 ragazzi di 23 anni, sono migliorabili, sono completabili perchè acerbe di fondamenti giuridici e sociali, ma è una base da cui partire... Se l'abbiamo fatto noi due perchè non lo possono fare fior fior di onorevoli eletti in Parlamento? Se abbiamo pensato ad una soluzione più equa, indipendente, libera e giusta perchè bisogna cavalcare il populismo a tutti i costi?
Che senso ha farsi un pò di bella pubblicità con un risparmio di 159 milioni se poi quello a cui rinunciamo è la nostra capacità di non dover dipendere da nessuno??

Io ieri avrei votato diversamente dalla maggioranza, avrei presentato le mie contro proposte e mi sarei battuto perchè la cosa pubblica non diventasse succube e soggetta ai soli finanziamenti privati.

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