mercoledì 12 giugno 2013

Le legge è di chi urla più forte




Perchè siamo arrivati ad un punto in cui le urla fanno da padrone nelle nostre conversazioni?
Ormai per parlare con qualsiasi persona, la prima cosa, anche con gli amici molto spesso, è quella di mettersi sulla difensiva... tutti!!!
Non ho mai studiato le dinamiche della comunicazione, non conosco le teorie psicologiche, ma ho una uona dose di esperienza che mi fa dire che in questo nostro tempo non parliamo quasi più con una persona per il piacere di farlo, per il piacere di avere un reciproco scambio pacifico di opinioni e idee, ma ci parliamo per convincerla.
Parliamo con le persone per convincerle strenuamente della nostra posizione, delle nostre ragioni, del fatto che la posizione che portiamo avanti noi è quella corretta, mentre l'altra è sbagliata e va cambiata.

Siamo un po' degli Highlander, vogliamo assolutamente perseguire la ragione e la soddisfazione che il nostro, a questo punto avversario e non più interlocutore, ci dia il beneplacito dell'avere la verità.
Capita molto spesso (a me almeno) che quando intavolo una discussione, anche con chi so che la pensa come me su certi temi, alla fine il tutto si concluda o con una resa o con eterne urla su chi deve avere la ragione.
E qualche volta capita anche che non solo io ho ragione e tu hai torto, ma che tu sei anche nella malafede in quello che dici.

Discutere sta sempre più diventando un incubo, di solito ci si appresta ad affrontare una discussione per un reciproco scambio di idee e di conoscenze, per diventare insieme ricchi delle opinioni più eterogenee, per conoscere le varianti rispetto al nostro modo di vedere le cose, per capire di che cosa è fatto il mondo che ci circonda e le idee delle persone.
Nell'era dei talk show e dei comizi politici più duri, invece, la discussione verte nel voler correggere gli altri, nel voler far capire agli altri che l'unico modo di pensare, l'unica verità è nella nostra tasca e qualsiasi altro modo di interpretare il mondo è sbagliato e, se non stai attento, pure in modo infido e meschino.

Basta vedere la politica, basta vedere gli uffici pubblici, basta andare in una piazza e seguire delle manifestazioni, basta riflettersi in ogni luogo in cui chi ha un'idea la vuole far conoscere. Giusto farlo, ma in che modo?
Siamo sicuri che urlare contro le persone le convinca della nostra ragione? Per urlare non intendo solo alzare il tono della voce, ma aggredire proprio con tematiche, insulti e parole spesso pesanti.
Vi è mai capitato di dibattere su un social network? Quanto è facile oggi ricevere insulti e infamità e diffamazioni coprendosi dietro lo schermo di un pc e una tastiera?
E pensate che questo avvenga solo tra sconosciuti? No affatto, anche tra amici oggi si discute così.

Se comunicare vuol dire scambiarsi delle idee, dei modi di interpretare la realtà e fare tesoro delle divergenze, oggi non comunichiamo più! Oggi imponiamo la nostra verità, come se fosse quella soltanto e nessun'altra sfumatura sia accettabile.
Ma uno solo ha avuto nella storia il diritto di imporci la sua Verità... e non ha mai alzato il tono della voce e non ha mai costretto nessuno a seguirLo!

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