giovedì 29 novembre 2007

Energia pulita vol.2



Il sistema utilizzato da questi pannelli fotovoltaici è molto semplice, raffinato, libero, gratuito (non il pannello in se, ma quello che offre) e democratico. Funziona così: "La potenza nominale di un impianto fotovoltaico si misura con la somma dei valori di potenza nominale di ciascun modulo fotovoltaico di cui è composto il suo campo, e l'unità di misura più usata è il chilowatt picco (simbolo: kWp).
La superficie occupata da un impianto fotovoltaico è in genere poco maggiore rispetto a quella occupata dai soli moduli fotovoltaici, che richiedono, con le odierne tecnologie, circa 8 m² / kWp ai quali vanno aggiunte eventuali superfici occupate dai coni d'ombra prodotte dai moduli stessi, quando disposti in modo non complanare. Da osservare che ogni tipologia di cella ha un tipico "consumo" in termini di superficie, con le tecnologie a silicio amorfo oltre i 20 m² / kWp. Negli impianti su terreno o tetto piano, è prassi comune distribuire geometricamente il campo su più file, opportunamente sollevate singolarmente verso il sole, in modo da massimizzare l'irraggiamento captato dai moduli. Queste file vengono stabilite per esigenze geometriche del sito di installazione e possono o meno corrispondere alle stringhe, ovvero serie, elettriche stabilite invece per esigenze elettriche del sistema.
In entrambe le configurazioni di impianto, ad isola o connesso, l'unico componente disposto in esterni è il campo fotovoltaico, mentre regolatore, inverter e batteria sono tipicamente disposti in locali tecnici predisposti.
La prassi vuole che gli impianti fotovoltaici vengano suddivisi per dimensione in 3 grandi famiglie, con un occhio di riguardo soprattutto a quelli connessi alla rete:
Piccoli impianti: con potenza nominale inferiore a 20 kWp;
Medi impianti: con potenza nominale compresa tra 20 kWp e 50 kWp;
Grandi impianti: con potenza nominale maggiore di 50 kWp.
Questa classificazione è stata in parte dettata dalla stessa normativa italiana del Conto energia." (Fonte: Wikipedia).
Ora ben si capisce che se il pannello è caro, il suo utilizzo è a dir poco straordinario... Produrre energia da se, non dipendere più da aziende che tirano la bolletta quanto più possono, ma anzi prodursi l'energia e vendere il surplus non utilizzato... Straordinario... voi mi direte: eh grazie, però costano "l'ira di Dio"... Allora lo Stato con le tasse che paghiamo, anzicche pagarsi lo stipendio a 30000€ al mese o il ristorante a 9€ anzicchè 90, ci sovvenziona e ci dà incentivi per l'acquisto di questa meraviglia di tecnologia... In Germania è così, in Giappone è così, in Francia si stanno organizzando, in Spagna grazie a Rubbia sarà presto così, e in Italia? Boh da noi, quando tutti l'avranno fatto e noi ci ricorderemo di essere indietro di 10 anni allora forse...
La settimana scorsa, (con mia grande emozione), la famosa imbarcazione di Greenpeace è approdata al porto di Cagliari per discutere col governatore della regione Soru che a quanto pare ha deciso di seguire Prodi col carbone (la Sardegna è ancora ricca di carbone, ma per quanto ancora?). Io lo difendo sempre, mi piace molto come persona e politico però qui non sono con lui... In Sardegna il maestrale (forte vento di NW) soffia per circa 250 giorni all'anno... cosa vi viene in mente? Esatto, le pale eoliche.... Accidenti le pale eoliche o qualcosa di simile le usavano 1000 anni fa nei mulini, che giravano e macinavano il grano grazie a delle pale messe in moto dal vento... Ora no, siamo 1000 anni avanti quindi è cosa vecchia, da scemi arretrati.... UN CORNO..... Voglio anche io la mia bella pala che mi produce energia (in danimarca il 30% d'energia nazionale è dato dalle pale eoliche)... Parlano gli ambientalisti, di degrado del paesaggio, invece un'inceneritore è più bello da vedere, una centrale nucleare poi è anche salubre oltre che bella.... Ma se è così facciamo delle pale belline, così tutti sono contenti, le dipingiamo di verde e ci attacchiamo le foglie così sembrano più naturali... Ma io dico.... perchè non si possono sfruttare le risorse eterne e gratuite, ma ci dobbiamo rompere e distruggere per avere qualche litro di petrolio o qualche chilo di carbone o farci intossicare da nanopolveri... Staremo tutti meglio, ci sarebbe concorrenza nel servizio, ben venga così scelgo il meglio e non l'unica cosa che c'è, niente più bollette astronomiche, niente più lamentele, niente più litigi in Parlamento quando nelle finanziarie si affronta il tema distribuzione energia....
Energia democratica, libera, per tutti e pulita....

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con te kiko.
L'energia è un tema troppo importante per non affrontarlo con la dovuta serietà. Cosa che purtroppo il nostro paese non sta facendo, e si permette il lusso anche di far scappare all'estero cervelli italiani come il caso di Rubbia, ad esempio.

Non abbiamo ancora la mentalità giusta. Sarebbe così semplice, ma non abbiamo proprio la mentalità.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te alessandro e anche con kiko ovviamente, xò secondo me la mentalità c'è solo ke ki comanda nn ne vuole saxe di nulla.
i soldi facili ci sono e nn si scomodano a cercare vie d'uscita x nuovi soldi, nonostante vengano in modo più degno.

Unknown ha detto...

Anche secondo me, la mentalità o meglio la disponibilità degli Italiani ad accettare queste novità c'è (l'idrogeno c'è da 30 anni, l'eolico da 1000, il solare si sta ben inserendo e comunque non è poi così nuova come idea...) per cui l'unico problema stà in alto tra i nostri politici e chi si occupa di questioni energetiche come le grandi industrie che si riuniscono (ma non con la rappresentanza dei piccoli azionisti, ma solo con un CdA formato da chi dicono loro) e decidono e impongono in alto che l'energia va prodotta e distribuita così e cosà... Sono invece assolutamente d'accordo qnd parli di Rubbia, una mente libera in un paese "semi-democratico" (detto da House of Freedom) è ovvio che va via...

suburbia ha detto...

speriamo pero' che questa mentalita' ci venga.. e anche alla svelta
Bellissimo blog, ciao