martedì 23 aprile 2013

Un NO nella sostanza


I nostri vertici che hanno eletto Giorgio Napolitano affidano il loro cercare le larghe intese col PDL ai problemi del paese, alla difficoltà di collaborare col M5S, alla lentezza di due mesi di stallo e alla necessità di far qualcosa subito...
Lo fanno chiedendo sostanzialmente 3 cose: riforma elettorale, costi della politica e misure economiche urgenti!
Ma io vorrei chiedere a costoro, così lungimiranti, così desiderosi di un Paese più prospero, come si fa a collaborare e a trovare un'intesa su:
1) Legge elettorale così distante dalla nostra proposta, di un partito che ha dato vita al Porcellum, che non l'ha voluto cambiare in 4 anni in cui aveva la maggioranza più grande della storia della repubblica, che ha voluto l'omissione delle preferenze, che propone una legge (con la bozza quagliariello) ancora peggiore di quella attuale mirata unicamente a imporre nominati in misura tale da creare un bipolarismo bieco e dittatoriale che darebbe la maggioranza assoluta (magari promuovendo la repubblica presidenziale) a chi dei due schieramenti vince;
(qui il link sulla proposta PD, qui quello sulla proposta PDL, trovate le similitudini...)
2) taglio dei costi della politica e riforma istituzionale con chi in 20 anni i costi della politica li ha quintuplicati, è sempre stato centro di scandali in ogni località si siano trovati ad amministrare (non che noi siamo stati da meno a volte, ma il paragone non è fattibile per dimensione), con chi nel 2004 ha proposto un referendum osceno (in gran parte) per riformare lo stato e chi quotidianamente si batte per salvarsi il culo e l'accumulo degli stipendi (si sono astenuti a dicembre quando il governo e il parlamento (tutti eccetto loro) hanno votato la legge sui costi della politica ai livelli locali)
3) misure economiche con un modello liberista e suicida, che ha promosso il falso in bilancio, le tangenti internazionali (giustificandole come normali), la corruzione locale, l'evasione fiscale, ha proposto lo sciopero fiscale, vuole eliminare l'articolo 18, defiscalizzare le rendite finanziarie, non vuole la tobin tax, critica l'europa in quanto unione politica e auspica 2 aree separte (nord e sud accompagnandosi con la lega che urla la secessione dall'italia addirittura), ha creato la legge biagi e strumentalizzato e manipolato il lavoro precario e potrei andare avanti a lungo...

Vorrei chiedere se nella loro volontà di dialogo hanno pensato a questo, hanno pensato all'impraticabilità sostanziale e alla diversità profonda della natura dei due schieramenti!!!
Perchè anche io voglio il dialogo, ma lo voglio costruttivo con chi è simile a me quando c'è bisogno di urgenza, lo voglio con chi mi ascolta e chi propone qualcosa di sensato a cui posso anche cedere  parte delle mie convinzioni, ma non che sia diametralmente opposto... perchè li voglio vedere seduti a un tavolo a parlare di quei temi, così diversi, così inconciliabili!!!

NO signori, io un dialogo con quella gente non lo voglio non solo perchè non voglio trovare una soluzione con chi i problemi a cui porre rimedio li ha creati, ma perchè nella sostanza questo dialogo è irrealizzabile per diversità naturale!!!

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